Lasciare l’Università: Farlo o non farlo? Esperienza di un milionario
Il mondo universitario è molto differente da quello liceale, chi al liceo ha brillato potrebbe trovarsi in difficoltà e decidere di lasciare l’Università. In quest’articolo troverai il punto di vista di una persona che ha deciso di mollare gli studi, e concentrarsi sul mondo del lavoro.
Affronteremo anche la tematica di come dire ai genitori di lasciare l’Università che forse è proprio uno degli aspetti più difficili di tutta la vicenda.
L’Università è pesante, non è come il Liceo. Si studia incessantemente, ed è molto più stressante. Alcuni ritengono che lavorare sia meglio che studiare, ed io sono dello stesso avviso avendo provato ambedue le cose.
Studiare all’Università è pesante, e molti potrebbero trovarlo molto più faticoso che fare un lavoro tradizionale. Questo perché l’Università stanca molto mentalmente, a differenza di un lavoro tradizionale che solitamente stanca fisicamente, ma basta una dormita e si è di nuovo carichi, a differenza del lavoro di tipo mentale.
Decidere di lasciare l’Università è una scelta che va ponderata tenendo conto di quelle che sono le possibili alternativa nella vita, alternativa ad una formazione che sicuramente da più opportunità.
Contents
- 1 Lasciare l’Università: Di cosa tenere conto?
- 2 Lasciare l’Università per lavorare: Conviene?
- 3 I motivi per i quali si vuole lasciare l’Università
- 4 Lasciare l’Università per lavorare
- 5 Lasciare l’Università nel 2019: Il mio punto di vista
- 6 Lasciare l’Università per l’ansia
- 7 Le alternative all’Università nel 2019
- 8 Lasciare l’Università: Conseguenze sul rapporto con i genitori e la società
- 9 L’Università fa schifo: Non ti renderà migliore
Lasciare l’Università: Di cosa tenere conto?
Prima di lasciare l’Università bisogna valutare bene se si è scelto il corso più adatto alle proprie attitudini. Magari non si è sbagliata la scelta di frequentare l’Università, ma si potrebbe aver sbagliato corso di laurea. In altri casi, invece, il vero problema è proprio lo studio e in questo caso bisogna abbandonare.
Bisogna tenere conto anche del corso frequentato. Lasciare l’Università al primo anno di una materia letteraria non è un dramma, oggi trovare lavoro con una laurea umanistica è molto difficile, quindi non si è perso nulla o quasi. Caso diverso invece è lasciare medicina o altri corsi di laurea come ingegneria che danno concrete possibilità lavorative.
Un altro aspetto molto importante di cui bisogna tener conto prima di prendere una decisione definitiva è il numero di anni trascorsi.
Lasciare l’Università quando si è a metà del percorso potrebbe essere un grave errore, la scelta sarebbe corretta solo nel caso in cui la propria salute mentale sia fortemente a rischio.
Lasciare l’Università solo perché si vuole solo più tempo libero invece è da incoscienti, almeno questa è la mia opinione.
Lasciare l’Università per lavorare: Conviene?
Ci sono sogni e obiettivi che per essere perseguiti paradossalmente vengono fortemente frenati da studi universitari. Da imprenditore posso dire che l’Università forma persona per una società da dipendente, e non da libero professionista o imprenditore.
La forma mentis che si acquisisce non è adatta al mondo imprenditoriale. Posso dirlo con assoluta certezza. Ho studiato Economia Aziendale, e da imprenditore posso dire che ciò che studiavo oltre ad essere fondamentalmente inutile per condurre un’azienda, era anche obsoleto.
Chi vuole fare un lavoro particolare, non ha assolutamente bisogno dell’Università. Chi per esempio vuole diventare un fotografo può semplicemente seguire corsi di fotografia e affiancare un fotografo professionista come aiutante. Quasi sicuramente se sarà bravo a vendersi(marketing) potrà guadagnare molto più di un laureato qualsiasi.
In parole semplici, per riassumere la questione: Lasciare l’Università per non fare niente è sbagliato. Ma se si decide di intraprendere un percorso professionale diverso e più concreto, allora va bene.
I motivi per i quali si vuole lasciare l’Università
Molti sono i motivi per i quali una persona potrebbe decidere di lasciare l’Università. Ne elenco alcuni:
- Stress a causa dello studio
- Poca concretezza e troppa astrattezza nelle cose studiate
- Noia
- Desiderio di entrare nel mondo del lavoro
Lasciare l’Università per lavorare
Ci sono persone che hanno deciso di lasciare l’Università per lavorare, questo perché quando si sono iscritti all’Università non avevano idea di cosa fare e si sono iscritti solamente per noia, o per far contenti i genitori, per andare a lavorare e vivere una vita piena.
Lasciare l’Università e mettersi a lavorare non sempre significa condurre una vita di stenti, perché esistono tanti modi per acquisire delle competenze poi spendibili sul mercato del lavoro. Ti farò alcuni esempi.
Testimonianze di chi ha lasciato l’Università per lavorare
Ti lascerò la testimonianza di 3 persone che hanno deciso di lasciare l’Università per mettersi a lavorare. Una di queste testimonianze è la mia. Iniziamo.
Laura, 23 anni: Laura studiava in un corso di laurea che già di per sé le dava pochi sbocchi(Lettere Moderne) e ha deciso di lasciare l’Università per studiare vendita per conto suo, adesso a 25 anni fa l’agente immobiliare e guadagna più di 2.000 euro al mese netti. Questo perché il suo problema non era studiare, ma studiare cose fondamentalmente inutili e che non le sarebbero mai servite.
Pasquale, 27 anni: Pasquale era diversi anni fuori corso in Ingegneria quando ha deciso di lasciare per imparare un lavoro. Si è messo a fare il garzone per un amico elettricista, e dopo 5 anni, oggi che ha 32 anni ha una propria ditta specializzata in impianti elettrici, da lavoro a diverse persone, e guadagna molto più di un laureato medio.
Adesso veniamo alla mia testimonianza.
Io ho lasciato prima Economia Aziendale, perché ritenevo che il materiale didattico fosse piuttosto scadente, poi sono tornato all’Università per studiare quella che è una mia grande passione: Storia; ma non riuscivo a reggere a tomi enormi di libri da studiare su come venivano munte le mucche centinaia di anni fa. Mi serviva concretezza.
Così ho lasciato gli studi e mi sono concentrato sul mio lavoro da Scommettitore professionista, che tu ci creda o meno, con la mia azienda Betsystem guadagno centinaia di migliaia di euro, cosa che tu stesso puoi verificare, prendendo informazioni su di me in rete, il mio nome è Antony Bottiglieri. Aiuto le persone a fare soldi con le scommesse, e ci riesco egregiamente.
Adesso vivo in Croazia, dove ho la mia azienda. A soli 23 anni posso permettermi qualsiasi cosa desideri.
Ancora oggi ho la nausea a sentir parlare di Università. Sia chiaro, porto rispetto a chi decide di intraprendere questo percorso, la massima stima. Ma non fa per me. Eppure a scuola ero un portento. Adesso studio molto di più, ma cose serie, come aumentare il fatturato della mia azienda e quindi far star bene le persone che lavorano per me e i miei clienti.
Il segreto per fare soldi è soddisfare i bisogni delle persone, non imparare nozioni inutili. Se vuoi informazioni su ciò che faccio, o vuoi confrontarti con me, puoi scrivermi su Facebook.
Lasciare l’Università nel 2019: Il mio punto di vista
Secondo alcune menti molto chiuse ritrovarsi a 30 anni senza laurea significa finire a fare lavori umili, o peggio ancora a non lavorare affatto. Non è così, e mai sarà così.
L’Università oggi come non mai, non è più sicurezza di un posto di lavoro. Conosco centinaia di laureati che spesso mi scrivono per aiutarli a trovare un’occupazione, ma il problema è che la maggioranza dei corsi di studi universitari sono inutili per il mondo del lavoro. Questo sta a significare che se una persona si ritrova senza una laurea non è detto che sia svantaggiato rispetto a chi ne ha una, anzi, alcune lauree sono persino peggio di alcuni diplomi.
Io sono dell’avviso che se una persona non si trova bene in un determinato contesto, in questo caso universitario, debba immediatamente cambiare aria senza pensarci nemmeno due volte. L’aspetto più importante è capire da dove nasca questo malessere. Se il malessere nasce dalle pressioni della società, mi spiace dare una brutta notizia: Il mondo del lavoro è peggio. Se invece il malessere dovesse nascere dal fatto che non si vuole passare parte della propria vita su dei libri, perché ci si ritiene uomini/donne d’azione(come me) allora non resta far altro che compilare il modulo di rinuncia agli studi.
Lasciare l’Università per l’ansia
Molte persone soffrono d’ansia, questo è un problema comune a milioni di italiani. Ma non è un motivo valido per lasciare gli studi. Ho sempre detto che ricordo con grande ansia il periodo delle superiori, perché nonostante fossi uno dei migliori della classe, vivevo male ogni interrogazione e ogni compito in classe. Mi veniva sempre mal di stomaco, e all’Università è stato lo stesso, ma non è stato questo che mi ha portato a mollare gli studi.
Ho deciso di mollare l’Università perché avevo un sogno nel cuore, quello di mettermi a fare l’imprenditore digitale e trasformare la mia passione nelle scommesse in un lavoro. Ci sono giorni dove sono entusiasta della scelta fatta, e ci sono altri giorni dove vorrei “la normalità”, ma con la normalità non mi sarei ritrovato ad essere molto più ricco dei miei coetanei.
Cosa voglio dire con questo? Lasciare l’Università solo per l’ansia è sciocco, se l’ansia si presenta perché messi sotto esame è sciocco senza alcun’ombra di dubbio, perché la vita ci mette sempre sotto esame, e soprattutto il mondo del lavoro è estremamente più complesso di qualsiasi esame uno possa dare all’Università. Ho conosciuto fior di studenti, che poi quando si sono ritrovati nel mondo del lavoro, hanno fatto fiasco, e a 40 anni ancora prendono 1.400€ al mese.
Se invece l’ansia si dovesse presentare solamente per lo studio, allora non resta far altro che mollare l’Università, o intraprendere un percorso con uno psicologo per superare questo problema.
Le alternative all’Università nel 2019
Il mondo è pieno di lavori che nessuno vuole fare, ma soprattutto è pieno di lavori estremamente pagati che non richiedono alcun titolo di studi. Si tratta però di lavori dove solamente col duro lavoro, e l’eccellenza si riesce ad emergere. Uno di questi lavori è il mio. Solamente 5 scommettitori su 100 sono in attivo, e solamente 3 su 5000 riescono a guadagnarci abbastanza, e quelli che guadagnano quanto me, si contano sulle dita di una sola mano.
Con questo, non sto dicendo che tu ti debba specializzare in matematica finanziaria e attuariale come ho fatto io per diventare il numero uno del settore delle scommesse sportive. Sto solamente dicendo che devi rimboccarti le maniche e dannarti l’anima, lavorando anche fino alle 4 di notte se necessario(quest’articolo lo sto aggiornando alle 5 di domenica mattina).
Vuoi una notizia positiva? Bene. Sarò nudo e crudo quindi se non ti piace leggere la verità evita di continuare a leggere: L’Università è piena di falliti. Piena di gente che nella vita non concluderà mai nulla, e il massimo che riusciranno a fare sarà trovare un lavoro da 2.000€ al mese. Passeranno una vita intera a fare la spesa agli ipermercati, e faranno le vacanze solo in periodi dell’anno specifici perché è il periodo in cui i loro padroni(sì padroni) li faranno rifiatare.
Credi che 2.000 euro al mese siano tanti, o comunque una somma soddisfacente? Allora ti dirò quanto guadagno io a 24 anni: Più di 100.000,00€ l’anno.
Davanti a me si prospettava un futuro da laureato in Economia, con posto di lavoro in banca per 1.600€ al mese. Credi che io abbia sbagliato? Direi di no.
Certo, potresti dirmi che il mio lavoro potrebbe portarmi dei problemi, ha dei rischi che il lavoro in banca non ha. Sbagliato perché il lavoro in banca sta sparendo, la figura del bancario verrà sostituita dai robot, come tanti altri lavori tradizionali, e questo significa una sola parola per molti laureati: Game Over. Saranno costretti a passare la loro esistenza tra un lavoretto saltuario e l’altro, con contratti a tempo determinato.
Qualche giorno fa, una persona cara, mi ha comunicato entusiasta che la figlia di un’amica a soli 37 anni è riuscita a trovare un posto di lavoro da 2.300,00€ al mese.
La voce si è sparsa, e tutti si sono congratulati con quella persona. Hanno sottolineato che la sua laurea in ingegneria informatica sia una cosa esclusiva, e che lei sia una persona di successo. Balle, semplicemente stronzate. Ma approfondiremo in seguito.
Recentemente un amico si è laureato, e naturalmente io mi sono congratulato con lui. Contemporaneamente, io ho raggiunto e superato il mezzo milione di euro di patrimonio(a 24 anni). Sapete come hanno reagito le persone? Si sono congratulate con lui, trionfanti. Mentre nei miei confronti c’è stato quasi solo astio, ho percepito un’invidia incredibile. Perché questo? Perché la laurea non è associata al successo. Nessuno vuole una laurea fine a sé stessa, mentre invece mezzo milione di euro a 24 anni significa avere due carri armati al posto di voi sapete cosa.
Quindi? Quindi sto dicendo che lasciare l’Università non vi porterà nessun problema, i più dei laureati sono dei mediocri(come i non laureati, del resto). Non sarà un titolo di studi a decretare il vostro successo, ma l’impegno e la resilienza che utilizzerete nell’attività che deciderete di praticare. Qualsiasi essa sia. Alcuni dei miei migliori studenti, cioè miei clienti che hanno acquistato i miei software, sono persone che non hanno nemmeno il diploma, hanno lavorato duramente e adesso quello delle scommesse è il loro mondo. Un mondo perfetto, perché privo di tasse(grazie alla stupidità della gente di questo settore) e soprattutto un mondo dove non esiste la concorrenza, non hai colleghi cattivi, e la meritocrazia trionfa su qualsiasi altra cosa.
Lasciare l’Università: Conseguenze sul rapporto con i genitori e la società
Ancora oggi, nonostante io sia ormai prossimo all’essere milionario(mi basterebbe vendere tutte le mie proprietà), in famiglia non vengo giudicato come un imprenditore dalla mente sopraffina, ma come un individuo folle che è stato fortunato. Ma nella mia famiglia si giudicano “persone di successo e di grande status” individui che lavorano come marescialli dei carabinieri, che io ovviamente rispetto e non mi ritengo migliore di loro, ma se parliamo di status e di denaro non c’è confronto che tenga tra me e loro. Loro sono laureati, ed io no. Ma io ho lasciato l’Università perché avevo di meglio da fare. E difatti ho raggiunto risultati migliori.
Con questo intendo dire che la parte più difficile del lasciare l’Università sarà proprio dirlo ai propri genitori, e probabilmente anche se doveste diventare gli uomini più ricchi del mondo, se i vostri genitori dovessero essere di vecchio stampo, per loro un tizio qualunque che ha letto una quarantina di libri in più a voi, meriterà sempre più elogi di voi nonostante magari diate lavoro a migliaia di persone. Ti sembra folle? Questa è l’Italia. All’estero, in Croazia dove vivo, non funziona così. Quelli come me vengono portati sul palmo della mano da chiunque.
Se doveste decidere di fare un lavoro alternativo, dopo aver lasciato gli studi, state pur certi che verrete giudicati male. E dovete essere pronti a questo.
Ma di motivi pratici, logici che vi portino a non lasciare l’Università non ce n’è nemmeno uno. L’Università non vi piace, e volete concentrarvi su qualche altro settore? Molto bene, lasciatela subito e mettetevi subito a lavorare. Non smetterete di studiare, perché qualsiasi lavoro per eccellere richiede formazione, ma credetemi, quello che studierete sarà molto più appagante di qualsiasi romanzo del 700′ totalmente inutile, o formule matematiche che non servono ad un accidenti nella vostra vita, e ve lo dice uno che vive di matematica.
Facciamo un confronto tra me(perdonami, non voglio incensarmi da solo, ma è per farti capire che ce la si può fare anche lasciando gli studi) e la ragazza ormai quarantenne che percepirà 2.300,00 euro al mese.
Anni: 24 – 38
Titolo di studi: Diploma di Ragioneria – Laurea in Ingegneria Informatica
Lavoro: Imprenditore, consulente e scommettitore professionista – Ingegnere informatico
Reddito: 100.000 euro l’anno – 30.000 euro l’anno
Prospettive di crescita: 3 milioni di euro in 10 anni – 50% in più di reddito tra 10 anni nella stessa azienda
Tempo libero: Quanto ne voglio – Poco
Chi ha obiettivamente più successo? Siamo seri.
L’Università fa schifo: Non ti renderà migliore
Come fa una persona che guadagna 30.000 euro l’anno come professore universitario, ad insegnare economia aziendale ad un giovane imprenditore che guadagna più del triplo? Cos’ha esattamente da insegnare? Eppure la nostra società malata è convinta che un docente universitario ne sappia più di un giovane imprenditore su come si gestisce un’azienda, anche se magari il primo non ne ha mai avuta una, e ha passato la sua vita sui libri.
Un sistema del genere è decisamente malato, e non ha alcun senso. Già solo per questo motivo uno dovrebbe lasciare gli studi e iniziare un percorso razionale che lo porti ad eccellere nel campo prescelto.
L’Università sforna inutili teorici che poi non sanno applicare i concetti studiati alla vita quotidiana, ed è questo il motivo per il quale cercano un lavoro da dipendente, e non diventano dei liberi professionisti.
Certo, mi si potrebbe dire che lasciare l’Università è una follia se non si ha già qualcos’altro da fare, e mi si potrebbe anche dire che dall’Università escono i medici che salvano vite. Il concetto che molti fanno fatica a comprendere è che io non attacco l’istruzione, ma il sistema universitario per com’è impostato. Inoltre nell’economia moderna(in realtà da quando esiste il capitalismo!) un medico che è una figura di enorme importanza per la società, guadagna molto meno di un imprenditore.
Sai quanto guadagna un primario, dopo tutti gli anni passati a studiare, tenendo anche conto che è uno dei migliori del suo campo(mica tutti sono primari)? 4.500 euro al mese se gli va bene. Vuoi sapere quanto ho guadagnato io in 3 giorni con il lancio di un mio nuovo prodotto? 21.000 euro. Non tutto si basa sui soldi, è vero. Ma la maggioranza delle persone sceglie una professione non solo per la passione ma per il profitto, e qui casca l’asino.
Il Chirurgo 4.000 euro al mese, ed io 21.000€ in 3 giorni semplicemente fornendo pronostici a delle persone, mentre me ne sto a casa mia davanti ad un monitor, e premo solo dei bottoni per farti partire il software di mia creazione dal quale escono i pronostici.
Questo è giusto? Non sta a me stabilirlo, è il mercato, baby, ed io mi sono adeguato. Ma molti evidentemente non ragionano con la propria testa, e credono in un’economia che non è vecchia, è diverso, non è mai esistita.
Se il percorso che vuoi fare nella tua vita non richiede un titolo di studi specifico, lascia immediatamente quell’istituto sforna mediocri, e inizia a martellare. Ti aspetto tra i vincenti, con laurea o meno!